Il regista è protagonista al British Film Institute, della retrospettiva “Doors into Darkness”: saranno 17 i film restaurati in 4k proiettati
La passione per l’horror gli viene a Parigi, Dario era stato mandato lì dal padre per studiare, ma lui passava i pomeriggi alla Cinémathèque française. Qui conosce i maestri dell’epoca dell’horror e si appassiona. Ma scrivere di questo non vuol dire non avere paure: «Per evitare distrazioni, scrissi Profondo Rosso in una casa che avevo in campagna vicino Roma.
Era praticamente diroccata, non c’erano né luce né acqua… Arrivavo alle otto e me ne andavo la sera. E, quando cominciava a imbrunire, iniziavo ad avere paura delle cose che scrivevo e che vedevo riempire il foglio bianco nella macchina da scrivere: ogni volta che creo, è come se vedessi il film davanti agli occhi e scrivo quello che vedo».
L’horror puro arriva con Suspiria: «È nato dal mio pensiero e la differenza con tutto quello che c’era stato prima è che non era solo una storia, ma era basato sulla psicologia. Perciò è diventato famosissimo e registi come Guillermo del Toro e John Carpenter si dichiarano miei seguaci. E poi, prima di Suspiria, un film sulle streghe non era mai stato fatto».
E mentre giravano il film non sono mancati momenti particolari: «Arrivati a Monaco per Suspiria, trovammo strade e chiese imbandierate di nero: era morto un cardinale, l’impressione fu forte. Poi, impazzirono gli orologi di molti di noi. Mentre finivo Suspiria a Roma, mi ero da poco separato e abitavo all’Hotel Flora. Il film andava benissimo, ero felice, ma non ho mai capito perché, quando tornavo in albergo, mi veniva la follia di buttarmi dalla finestra. Poi, un amico medico mi suggerì di spostare un armadio davanti alla finestra. Mi spiegò: l’idea del suicidio sparisce in fretta e, se quando ti viene devi spostare l’armadio, ci metti abbastanza da fartela passare. Aveva ragione».
Sposato due volte, Dario Argento ha avuto due figlie, Fiore e Asia, che hanno voluto trascorrere parte della loro adolescenza con lui, piuttosto che con le rispettive madri. Fiore è all’Isola dei Famosi e lo definisce un papà dolcissimo e lui è fiero di loro. A questo proposito racconta: «Ho ricordi stupendi del periodo in cui siamo stati tutti e tre, di vacanze, serate a teatro, passeggiate. Una cosa che mi fa paura è l’idea di non vedere più le mie figlie»
Fonte Il Messaggero.it