Amour Toujours è il titolo della nuova Stagione del Teatro Regio, che inizierà il 21 settembre 2023 e si
concluderà il 4 luglio 2024. Una Stagione ricca che propone quattordici titoli, di cui otto nuovi
allestimenti: spettacoli importanti, artisti di fama e giovani interpreti dalla carriera in ascesa. Protagonisti
assoluti sono Giacomo Puccini, nell’anno del centenario, e il Maestro Riccardo Muti, che torna al Regio con
un imprescindibile titolo verdiano.
È un nuovo inizio per il Regio, che presenta quindi una nuova immagine e un nuovo logo – realizzato da
Undesign Agency a partire da un bozzetto originale e inedito di Carlo Mollino – simboli di un Teatro aperto
al futuro, saldamente legato alla propria storia, musicale e architettonica, con profonde radici nella Città e
nel cuore del suo pubblico.
La Stagione d’Opera e di Balletto si apre il 21 settembre con La Juive (L’ebrea) di Fromental Halévy (21
settembre – 3 ottobre) in un nuovo allestimento firmato da Stefano Poda, il regista visionario che con il
nostro Teatro ha un rapporto molto forte e che con il suo tocco onirico e poetico ha creato per il Regio
indimenticabili spettacoli come Thaïs, Faust e Turandot. Torino applaudì l’opera per l’ultima volta nel 1885:
amore, morte e mistero i temi del grand-opéra di Halévy, che contiene grandiosi brani di assieme e melodie
seducenti che entusiasmarono all’epoca il pubblico di tutto il mondo e compositori illustri come Wagner e
Mahler. Non poteva che essere un direttore di grande prestigio come Daniel Oren a dirigere un simile
capolavoro e un cast che vede tra i protagonisti due importanti ritorni: Gregory Kunde, al suo debutto come
Éléazar, uno dei ruoli tenorili più complessi del repertorio francese, Mariangela Sicilia (Rachel) dopo
l’ottima prova nel Don Giovanni, e Riccardo Zanellato (Brogni). Partner della produzione inaugurale è Intesa
Sanpaolo che si riconferma accanto al Teatro Regio nell’appuntamento più atteso della Stagione.
Dal 6 al 14 ottobre, al Piccolo Regio Puccini, va in scena un nuovo allestimento di Un mari à la porte,
operetta di Jacques Offenbach, in prima esecuzione a Torino. Composto a Parigi nel 1859, questo titolo è
l’ideale contraltare della Juive, nata a pochi anni di distanza. L’accostamento del grand-opéra e dell’operetta
vogliono dare l’opportunità al pubblico di immergersi completamente nell’atmosfera di fervore culturale
parigino del XIX secolo. Prosegue il viaggio tra Italia e Francia iniziato con La figlia del reggimento. Dopo la
bellissima collaborazione instaurata con le compagini artistiche del Teatro, e grazie all’esperienza
dell’Ensemble, il giovanissimo direttore Riccardo Bisatti torna al Regio come ospite. La nuova produzione,
con la regia di Anna Maria Bruzzese, è interamente targata Regio con le scene di Claudia Boasso e i costumi
di Laura Viglione.
Il primo appuntamento con Giacomo Puccini, nell’anno delle celebrazioni, non poteva che essere con La bohème, nata al Regio nel 1896, e da allora fra le opere più rappresentate al mondo. Dal 21 al 29 ottobre l’amore autentico fra Mimì e Rodolfo, la passione di Musetta e Marcello e l’amicizia bohémien dei giovani squattrinati parigini vanno in scena nell’intramontabile allestimento di Giuseppe Patroni Griffi realizzato per il centenario dell’opera. Ridanno vita a questo capolavoro la direzione del giovane Maestro Andrea Battistoni, l’interpretazione di Erika Grimaldi nel ruolo di Mimì e quella della emergente Federica Guida come Musetta. L’allestimento del Regio si realizza grazie al contributo di Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro.
Dal 17 al 26 novembre proseguiamo l’omaggio a Puccini con una preziosa gemma: La rondine, con la sua musica brillante, ironica e disincantata, affidata alle mani esperte del maestro Francesco Lanzillotta, riconosciuto interprete del repertorio novecentesco. Pierre-Emmanuel Rousseau torna al Regio, dopo aver inaugurato la Stagione 2023, per firmare questo nuovo allestimento che colloca l’azione nel 1973 «in omaggio ai 50 anni del nuovo Regio progettato da Carlo Mollino – spiega il regista – anno che permette di evocare nel mio allestimento per l’atto II il fascino degli anni di Yves Saint Laurent, Jacques de Bascher, Loulou de la Falaise, Brigitte Bardot e Serge Gainsbourg; come un film di Claude Sautet, che vedrebbe innamorarsi, e dilaniarsi a vicenda, Romy Schneider, Alain Delon e Michel Piccoli, in un vortice di musica senza fiato». Il nuovo allestimento va in scena grazie a Italgas, Socio Sostenitore del Regio.
Dicembre è, come da tradizione, il mese della danza. Dal 7 al 17 sul palco uno dei balletti romantici più amati: La bella addormentata su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e coreografia di Marcia Haydée (da Marius Petipa) nell’interpretazione dei Solisti e del Corpo di ballo del Teatro Nazionale di Praga. Dal 22 al 31 dicembre, un tuffo nel cuore della Spagna con un balletto elettrizzante: Don Chisciotte, titolo tra i più brillanti del repertorio classico grazie alla partitura sfavillante di Ludwig Minkus. Il Balletto dell’Opera di Kiev, che porta in scena la versione coreografica di Viktor Litvinov tratta dalla coreografia di Marius Petipa, Aleksandr Gorskij e Kasian Golejzovskij.
Il 2024 inizia con un appuntamento speciale: la magia della grande danza con Roberto Bolle e interpreti
internazionali nell’ormai celeberrimo Roberto Bolle and Friends: una produzione ArteDanza per tre
spettacoli straordinari dal 4 al 7 gennaio.
Dal 25 gennaio al 1° febbraio è protagonista al Regio l’umorismo irresistibile quanto cinico di Don Pasquale.
L’opera di Gaetano Donizetti va in scena nello storico allestimento con la regia di Ugo Gregoretti e con le
scene e i costumi di Eugenio Guglielminetti. Sul podio sale il maestro Alessandro De Marchi per dirigere un cast superbo di specialisti del repertorio che vede Nicola Alaimo e Lucio Gallo alternarsi nel ruolo del titolo,
Maria Grazia Schiavo, Antonino Siragusa e Simone Del Savio.
Riccardo Muti è senza dubbio uno dei più prestigiosi direttori al mondo, “l’apostolo del mito italiano” (come
lo definì il giornalista Lorenzo Arruga): la sua brillante carriera e la personalità magnetica ne fanno
costantemente fonte di ispirazione e di fascino. Un ballo in maschera, il capolavoro di Giuseppe Verdi si preannuncia imperdibile e vede il glorioso ritorno del Maestro al Regio. Il nuovo allestimento, in scena dal 21
febbraio al 3 marzo, è firmato da Andrea De Rosa.
Mentre i primi film di ambientazione western, brevissimi e muti, facevano furore sul grande schermo, nel
1910 Giacomo Puccini pensò di trasferire una di quelle storie di pistoleri e di disperati sul prestigioso
palcoscenico del Metropolitan Opera di New York. Il risultato fu La fanciulla del West (22 marzo – 2 aprile)
un’opera del tutto originale, sia per il soggetto sia per lo stile musicale. Il Maestro Francesco Ivan Ciampa
saprà stabilire tra orchestra e palcoscenico la necessaria e stretta collaborazione, con la precisione e il vigore
che lo contraddistinguono. Tre interpreti acclamati per le loro qualità musicali e sceniche avranno i ruoli
principali: Jennifer Rowley debutta nel ruolo di Minnie, Roberto Aronica è il bandito Johnson e Gabriele
Viviani lo sceriffo Jack Rance. Al suo debutto al Regio, la regista argentina Valentina Carrasco – vincitrice
del Premio Abbiati per La favorite del Donizetti Opera 2022 – prende spunto dalle suggestioni cinematografiche del libretto e della partitura, proponendo un nuovo allestimento che rende omaggio al
genere western.
Dal 7 all’ 11 aprile al Piccolo Regio Puccini potremo assistere a The Tender Land di Aaron Copland, un’opera
intima, ambientata in un’America rurale, chiusa e conservatrice al tempo della Grande Depressione. Ispirata
a un reportage giornalistico, Let Us Now Praise Famous Men, l’opera, dopo una prima tiepida accoglienza,
conquistò i giovani artisti dei college newyorkesi complici le danze e le melodie modellate sul folklore americano, le pagine corali piene di sentimento, e soprattutto la vicenda della giovane protagonista, che nei
giorni del diploma scopre l’amore, la delusione e un irresistibile desiderio d’indipendenza.
La Stagione prosegue dal 19 al 26 aprile con l’opera d’esordio di Giacomo Puccini, Le villi, che mise
immediatamente in evidenza la capacità del giovane compositore di creare melodie intense e potenti
scritture sinfoniche. La nuova versione, rimaneggiata in tempi record all’indomani della prima, debuttò
proprio al Regio di Torino nel 1884. Viene riproposta, per la prima volta dopo quel clamoroso successo, con
la conduzione di Riccardo Frizza, specialista del repertorio. La nuova produzione è curata da Pier Francesco
Maestrini, animato dal desiderio di esplorare il mondo ultramondano e demoniaco. Il regista, per la prima
volta al Regio, parte da un presupposto: non deve trarre in inganno che il compositore si sia ispirato al
balletto Giselle di Adolphe Adam per comporre l’opera-ballo Le villi, perché nella musica Puccini riversa
tutta la sua irruenza giovanile con l’intento, non mediato dalla prudenza della maturità, di scioccare lo
spettatore. Protagonisti Roberta Mantegna nel ruolo di Anna, Martin Muehle in quello di Roberto e Simone
Piazzola come Guglielmo Wulf.
Dal 17 al 26 maggio Der fliegende Holländer (L’Olandese volante) segna il ritorno in cartellone di un titolo di Richard Wagner; l’opera va in scena nell’allestimento onirico e affascinante di Willy Decker, che suscitò applausi entusiastici all’apertura della Stagione 2012-2013. Sul podio Nathalie Stutzmann, prima donna a fare un doppio debutto al Metropolitan Opera e direttrice che si sta imponendo in ambito wagneriano, come dimostra la sua partecipazione al prossimo Festival di Bayreuth. L’Olandese è Mulligan Brian, Johanni von Oostrum interpreta Senta.
Ultima produzione della Stagione, dal 21 giugno al 4 luglio, un altro titolo fondamentale di Giacomo Puccini, Il trittico, che il Regio propone come il compositore lo concepì: un percorso unitario dall’oscurità verso la luce, il cui effetto finale è molto più potente della semplice somma delle parti. Sul podio sale Pinchas Steinberg, un ritorno al Regio sempre gradito. Il nuovo allestimento è firmato da Tobias Kratzer, che rilegge la triade in chiave moderna, esaltando le differenze e, allo stesso tempo, creando rimandi e connessioni. Molti degli interpreti debuttano i ruoli: protagonista de Il tabarro e di Gianni Schicchi è Roberto Frontali, mentre Elena Stikhina e Anna Maria Chiuri affronteranno i personaggi intensi della protagonista di Suor Angelica e della zia principessa. La produzione va in scena grazie agli Amici del Regio.
Tra le novità, sottolineiamo la collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini: il 18 e 19 aprile si terrà un convegno dal titolo Un genio al debutto: gli anni giovanili di Giacomo Puccini.
Alla Stagione d’Opera e di Balletto si aggiungono la Stagione sinfonica, il proseguimento delle iniziative per i 50 anni del Teatro Regio e le attività dedicate alle Scuole e alle Famiglie.
La nuova Stagione de I Concerti prevede dodici appuntamenti, otto con l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e quattro con la Filarmonica TRT, che nel 2024 compie vent’anni.
Inaugurazione della Stagione sabato 30 settembre con l’Orchestra e il Coro del Regio impegnati in un programma fin de siècle: raffinate seduzioni caratterizzano i tre brani traboccanti sensualità. Il Baccanale di Camille Saint-Saëns, tratto dalla sua opera di soggetto biblico Samson et Dalila, avvolge l’ascoltatore con melodie flessuose e sonorità esotiche. Nocturnes di Claude Debussy è un trittico di “impressioni sinfoniche” nel quale l’autore dispose agli estremi due quadri pieni di mistero e in centro una parata festosa ambientata in un parco di Parigi. Nel balletto Daphnis et Chloé Maurice Ravel evoca, con musica diafana, la vitalità della natura mediterranea e l’estasi d’amore di due pastori dell’Antica Grecia. Queste pagine sono affidate al giovane direttore russo Timur Zangiev.
Nathalie Stutzmann sale sul podio dell’Orchestra del Regio per il concerto di sabato 25 novembre. Nelle mani della Stutzmann, al suo debutto con la nostra Orchestra, un programma raffinato e passionale, tre creazioni molto diverse per stile e carattere: la limpida grazia de Le tombeau de Couperin di Maurice Ravel, l’esuberanza sonora dell’Ouverture dal Tannhäuser di Richard Wagner e la Sinfonia n. 6 “Patetica”, tra le più celebri e intense di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Nathalie Stutzmann tornerà sul podio del Regio a maggio con la rappresentazione del capolavoro wagneriano Der fliegende Holländer.
La Stagione prosegue nel periodo pasquale venerdì 8 marzo (replica sabato 9 marzo ore 16) al Piccolo
Regio Puccini: l’Orchestra del Teatro, i solisti del Regio Ensemble e il Coro di voci bianche sono diretti dal
giovane e talentuoso Riccardo Bisatti. In programma, un prezioso dittico di Giovanni Battista
Pergolesi: Salve Regina e Stabat Mater, che il compositore scrisse a soli ventisei anni nel 1736 quando,
indebolito dalla tubercolosi, diede vita a queste due creazioni alle quali riuscì a imprimere una tale
spiritualità e bellezza da garantirsi una fama immortale. Il Coro di voci bianche è istruito come di consueto
dal Maestro Claudio Fenoglio.
Due composizioni grandiose ci attendono sabato 30 marzo: Vetrate di chiesa di Ottorino Respighi e
il Requiem di Luigi Cherubini. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Regio il giovane e già affermato Diego
Ceretta, Direttore principale dell’Orchestra della Toscana.
Martedì 21 maggio l’Orchestra del Regio sarà guidata da Pinchas Steinberg, un direttore di grande
esperienza, artista eccezionale che della cultura e della musica italiana è estimatore e appassionato
interprete. In programma la Sinfonia n. 4 “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy e la fantasia
sinfonica Aus Italien di Richard Strauss.
Al Piccolo Regio Puccini, venerdì 31 maggio (replica sabato 1 giugno ore 15) il Maestro Claudio Fenoglio,
che vanta una prestigiosa carriera come direttore di cori e una lunga collaborazione con il Teatro, dirige
l’Orchestra e il Coro di voci bianche in un programma molto sofisticato e intimo, dove la freschezza delle
voci bianche si pone al servizio di due protagonisti della musica britannica del Novecento: Gustav Holst
con Seven Part-songs per coro di voci bianche e archi, e Benjamin Britten con A Ceremony of Carols, scritta
per coro di voci bianche e arpa.
COMUNICATO STAMPA